Stiamo realizzando un libro d'artista o almeno ci proviamo!
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Mi è capitato in passato di realizzare libretti per i miei figli, ma nel weekend scorso ho aperto un "capitolo" nuovo nella mia relazione con la carta.
Ho partecipato presso la Galleria Nazionale d'arte Moderna di Roma ad un workshop molto affascinante "Narrazione e gioco nel libro d'artista per bambini" a cura di una donna fantastica Antonella Ranieri.
Abilmente ha ricordato a noi partecipanti, le principali origini del libro d'artista dedicato ai bambini, partendo dagli anni '60-'70 con artisti come Munari, Iela ed Enzo Mari, Lia Drei, Kveta Pacovska... fino ad oggi con i lavori bellissimi di Katzumi Komagata.
Lo ha fatto nello stesso modo in cui andrebbe letto un libro ad un bambino con entusiasmo, emozione e responsabilità!
Poi abbiamo iniziato a creare invitate (eravamo tutte donne) a rompere i nostri argini personali.
Così è nato la mia prima prova d'artista nei libri per ragazzi.
L'ho intitolato C'è di Piu', perchè quel che si vede nelle quattro pagine di questo leporello, anche la copertina fa la sua parte, nasconde sempre qualcosa in più.
È tutto giocato sulle alternanze fra cerchi e quadrati, assonanze e dissonanze di colori, piccole sorprese inaspettate.
Prima parlavo di un nuovo capitolo nella mia personale relazione con la carta. Mi sono divertita davvero tanto a progettare e realizzare questo libro, ed ho compreso che non mi basta fermarmi qui.
La creatività è sempre terapeutica, ma come tutte le medicine va trovata la dose giusta per ciascuno.
Al momento penso di aver trovato la mia, quindi andrò ancora avanti con sperimentazioni e prove varie.
Già che siamo in argomento vorrei fare una piccola riflessione sul realizzare libri per bambini in questa epoca animata dalla tecnologia.
Perchè?
Ha ancora senso ora che i libri cartacei stanno passando sui supporti digitali?
Ora che la staticità di una pagina stampata viene destabilizzata in tutti i modi possibili per essere multimedialmente accessibile, inclusiva, adatta a tutti?
Ora che un'immagine può dire tutto senza una sola parola e può farlo ovunque?
Ha ancora senso creare libri con le mani? Libri, cosidetti, d'artista?
Assolutamente si!
Per voi, per i bambini, da soli o con i bambini!!!
In particolare andrebbero realizzati per il piacere dell'atto creativo, per la multisensorialità, per la personale autostima, per la gioia della condivisione, per non perdere l'uso delle mani, per riscoprire i tempi lenti...nessuna tecnologia può fare questo.
Quello che può restituire la carta è immenso.
Magari la tecnologia può aiutare nella realizzazione di alcune parti di un libro d'artista (plotter, tagli al laser, stampanti 3d...), ma a parer mio non può sostituire il libro cartaceo come strumento di lettura, per i bambini in particolare.
Non fraintendetemi, resto a favore dell'apporto che la modernità permette, ma senza un'idea... che lo dico a fare... senza la giusta idea non si può esprimere e fare proprio nulla. Nè di carta, nè in digitale.
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Questo invece è il piccolo leporello numero zero (praticamente una prova di prova d'artista) dal titolo:
Vorrei essere tondo
Un giorno il Rettangolo decise di fare movimento,
ma che fatica muoversi quando sei spigoloso!
Il Rettangolo allora sognò di essere tondo
e rotolò.
Vorrei ancora ringraziare Antonella Ranieri, Nunzia Fatone e tutte le compagne di volo dell'ormai storico gruppo artistico Uragano nel pollaio.
Ciao alla prossima_( ')>
Ciao alla prossima_( ')>
4 commenti:
brava Carlotta sono contenta di averti conosciuto e ti ringrazio per aver partecipato ed aver condiviso il tuo lavoro!
Grazie è stato bellissimo _( ')>
trovo sempre meravigliose fascinazioni.
E mi piace che anche tu sia amica di Antonella :)
💖💖💖Anche per me l'ispirazione arriva da tutto quello che mi circonda.
Antonella è, oltre che amica grande ispirazione😊! Ciao!
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