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Sono affascinanti, misteriosi, sorprendenti e ovviamente molto stimolanti.
Sono sicura che li conosciate, che li abbiate visti almeno una volta, tuttavia potreste non conoscere il loro nome. Come me, d'altronde, fino a non molto tempo fa!
Ebbene eccoli, sono tanti, sono un'intera famiglia! Si realizzano piegando strisce di carta. Servono poi le forbici e alcune volte un pochino di colla.
Sebbene abbiano in comune con gli origami la carta piegata, la loro origine non va cercata nell'estremo oriente.
Nascono nel 1939 dalle mente di un matematico inglese Arthur Stone.
Negli anni '60 sono diventati famosissimi, sono usciti dagli ambienti accademici per diventare un gioco di carta ricco di possibilità.
A seconda della loro forma finale e dal numero delle aperture possibili, prendono nomi diversi per esempio hexa-teraflexagono è di forma quadrata e mostra 6 facce.
Eccolo qui!
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Come potete vedere qui sopra sul hexa tetraflexagono chiuso ho disegnato una storia, pagina dopo pagina. Arrivata a flettere per aprire pagina 5 mi sono ritrovata a pagina 1, ovvero la copertina. Così ho deciso di inserirla nella storia. Tenete questa cosa in considerazione se state progettando di narrare una storia in questo tipo di flexagono: la copertina è anche pagina 5!
Ora facciamo un passo in dietro e realizziamolo insieme. Riepiloghiamo.
L'hexa-tetraflexagono, non richiede colla e con semplici manovre mostrerà oltre la faccia frontale e quella sul resto, altre quattro facce per un totale di 6, definiamole pagine. Perfette per raccontare una storia, per diventare un libro fai da te, un biglietto di auguri, un invito, un minibook da inserire un quaderno di scuola, un base di partenza per un libro d'artista...
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Si realizza partendo da un quadrato di carta di dimensioni a piacere. Lo spessore della carta è direttamente proporzionale alle dimensioni del flexagono che si vuole ottenere. Più sarà grande, più spessa potrà essere la carta.
Per fare esercizio un quadrato ricavato sul lato corto di un foglio normale A4 va benissimo!!! Come quelli in queste foto.
- Piegate a metà il foglio e successivamente ancora a metà, riaprite e ripete le pieghe sull'altro lato in modo da suddividere il foglio in 16 quadrati uguali.
- Ritagliare via i 4 quadrati centrali.
- Piegare i 4 quadrati in alto verso il basso.
- Piegare i 3 quadrati a destra verso sinistra.
- Piegare i 3 quadrati in basso verso l'alto.
- Piegare i 2 quadrati a sinistra verso destra, inserendo il quadrato in alto a sinistra sotto il quadrato centrale in alto.
- Il vostro hexa-tetraflexagono è pronto per flettersi e trasformarsi!
Non avete compreso i passaggi, non vi è riuscito? Non vi preoccupate, non scoraggiatevi! Guardando il video vi risulterà più facile. Riprovate con calma e con delicatezza.
Fatto il primo è fatta! Sarete anche voi flexagonatrici e flexagonatori provetti.
Ora tocca a voi!
Nel prossimo post parleremo del tetra-tetraflexagono!
Alla prossima settimana_( ')>
Per approfondire vi consiglio i seguenti link.
Importantissima presenza sul web è il blog di Sybille Kramer; vi consiglio di andare a vedere!
https://sybilletezzelekramerartblog.wordpress.com/category/flexagon/
Troverete flexagoni bellissimi, ricchi di immagini e storie. Troverete anche tanti esempi del loro utilizzo per la didattica. Un utilizzo molto affine a quello dei lapbook, di cui Sybille è certamente un'educatrice-artista portavoce.
Consiglio anche:
http://www.flexagon.net/
https://areeweb.polito.it/didattica/polymath/htmlS/probegio/GAMEMATH/Esaflexagoni/Esaflexagoni.htm#3
http://www.auntannie.com/Geometric/Index.html
2 commenti:
Affascinanti davvero! Non capisco come assemblare i disegni. Si realizzano prima e poi si incollano nei diversi riquadri? Potresti realizzare un video per guidarmi passo passo? Grazie mille per la disponibilità
@agatuccia Ciao! Nel post ci sono due video. Nel primo si vede la rotazione delle pagine del flexagono con i disegni. Una volta realizzato il flexagono (nel secondo video) si procede a disegnare una prima faccia, poi si gira, si disegna la seconda, si gira... e così via. Anche io la prima volta che ho visto una presentazione su questi simpatici, li definirei, libri magici non ho subito capito il funzionamento. Tutto è stato chiaro provando concretamente a realizzarne alcuni in bozza. Spero di esserti stata d'aiuto, buon lavoro.
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